Escursione sulle creste Urane
(foto di Simona)
domenica 21 luglio 2013
Lyskamm Occidentale
domenica 16 giugno 2013
Pizzo Stella
Alpinismo in Val Chiavenna
Condizioni di innevamento così belle e favorevoli per una divertente
ascensione al Pizzo Stella sono veramente rare da trovare. Nonostante la grande
instabilità del tempo meteo degli ultimi giorni, siamo stati fortunati ad avere
un fine settimana all’insegna del bel tempo o almeno, anche se un po’
variabile, senza pioggia. Una zona affascinante quella dell’altopiano
dell’Angeloga, con l’omonimo laghetto che fa da specchio al Pizzo Stella ed ai
suoi canali di neve. Una gita pensata per gli amici soci C.A.O. desiderosi di scalare una montagna per un itinerario con
qualche passaggio tecnico ma non eccessivamente difficoltoso.
Siamo in quattordici e alla spicciolata arriviamo all’accogliente
rifugio Chiavenna, dove subito l’occhio va a cercare l’itinerario programmato:
il canale Federica. Il canale Federica, più facile rispetto al canale Vittoria
ed al rinomato canalone Centrale, non è tuttavia da sottovalutare visto anche
le condizioni di abbondante innevamento.
Come dicevo, ottima l’accoglienza ed ottima anche la cena. Con lo
sguardo verso il nostro obiettivo del giorno dopo, ci portiamo nelle camere con
la speranza di avere bel tempo visto l’instabilità dei giorni precedenti. Le
temperature alte di questi giorni e l’abbondante neve, ci spingono ad una
“levataccia”; sveglia alle 3,30 e, dopo una buona colazione, partiamo dal
rifugio per le ore 4,30. In fila indiana affrontiamo il sentiero che dopo circa
mezz’ora sarà coperto da una buona coltre di neve. Una condizione ottimale
soprattutto per la discesa dalla normale, evitando così la tanto lunga e noiosa
ganda di sassi.
Con una discreta andatura ci portiamo alla base del canale Federica,
dove si formano le cordate già stabilite la sera precedente al rifugio. Le condizioni
d’innevamento sono veramente ottimali, un canale completamente coperto di neve
privo di pericoli oggettivi di scariche, ancora non “violato” in questa nuova
stagione. Sarà così il Gruppo CAO ad aprire con una nuova traccia questo bel
canale. Marcello, che si offre ad essere la prima cordata con Elisa, aprirà la
via per la salita. Il canale si presenta veramente divertente, sia nella parte
centrale dove bisogna fare un piccolo traverso leggermente esposto, sia nella
sua uscita dove la pendenza aumenta leggermente. Raggiunta la cresta, il
percorso ci riserva una bella, tecnica e divertente sorpresa. Una cresta
affilata per circa venti metri ci separa dall’ampia spalla che conduce al
passaggio finale in un piccolo canale di circa 40° di pendenza. Marcello,
ancora in prima linea, crea il passaggio con un traverso su questo filo di neve
assicurandoci della buona condizione di tenuta della neve. Con le dovute
precauzioni di sicurezza, una dietro l’altra, le cordate superano questo
divertente ostacolo. Saliamo verso l’ultimo passaggio tecnico prima della vetta,
dove Stefano dà il cambio a Marcello per “battere” la traccia e quasi
all’improvviso ci troviamo avvolti dalle nebbie e nuvole.
Ormai prossimi alla meta, con Marcello ancora in prima fila, rimaniamo
un po’ delusi nel perdere la vista incantevole intorno a noi. Solo all’ultimo
momento ci rendiamo conto di aver raggiunto la vetta, grazie alla presenza
della croce in parte coperta dall’abbondante neve. In vetta, tra le nebbie e
tra qualche sprazzo fugace di sereno, riusciamo a vedere le montagne intorno;
poi strette di mano e foto di rito non mancano, come non mancano i complimenti a
tutti quanti, soprattutto alle tre ragazze (Chiara – Elisa – Elisabetta) ed ai
due neo-alpinisti (Carlo e Alessio). Sempre nelle nebbie e nuvole scendiamo
cercando l’itinerario giusto con qualche perplessità di orientamento, così
troviamo il giusto versante di discesa. Finalmente al sole e con estrema gioia
raggiungiamo il rifugio, dove ci sarà ad attenderci una meritata e fresca …
birra !!!
Antonio
Itinerario fatto |
Canael Federica |
Traversino nel canale |
Inizio della cresta |
Sulla cresta |
Sempre sulla cresta |
Canalino finale |
In vetta fra le nebbie |
Discesa |
sabato 4 maggio 2013
Trofeo Mezzalama
Una squadra del CAO ad una delle più prestigiose ski marathon
Andrea Noseda con Francesco e Marco:
video
Andrea Noseda con Francesco e Marco:
video
domenica 14 aprile 2013
Pisgana
Scialpinismo in Adamello
Splendida cavalcata sui ghiacciai dell’Adamello! Anche se la meta principale non l’abbiamo raggiunta (ma c’è un perché) l’esito dei due giorni è stato grandioso.
Si inizia con il pieno degli iscritti, senza possibilità di ampliamento verso altre richieste: il gestore ci aveva annunciato l’esaurimento dei posti nel rifugio. L’abbandono del capogita (per solidarietà a chi gli è vicino, grande Antonio) è stato prontamente riempito dai primi della waiting list.
Sabato mattina ci troviamo e valentemente guidati dal capogita restante (Alberto), arriviamo a Ponte di Legno e prendiamo le funivie, seggiovie, skilift, … fino al Passo Presena; qui ha inizio la cavalcata, subito con una splendida discesa in neve polverosa. Risaliamo il grandioso ghiacciaio del Mandrone, poi, prima del rifugio, le due donne del gruppo hanno lanciato l’idea del “cannone”, ovvero di salire fino ad una punta con in cima un cannone della prima guerra. Il gruppo si è diviso: da una parte chi sognava da tempo una birra al rifugio, dall’altra i fanatici dello sci a tutti i costi. Ed eccoci quindi al cannone, posto proprio sulla cresta di confine fra Lombardia e Trentino, giustamente puntato verso quest’ultimo. Splendida discesa e arrivo anche per noi all’agognata birra.
La mattina dopo siamo in partenza per il Corno Bianco …. ma la mancanza di altre tracce (saremmo stati i primi), le previsioni di rischio valanghe a livello 3 tendente al 4 (sic!) e il consiglio di una Guida, ci hanno fatto ricredere e puntare su un obiettivo più veloce per anticipare la discesa nel vallone del Pisgana a rischio valanghe da rialzo di temperatura: la Cima Venezia.
Partiti di gran lena, per essere veloci e anticipare il pericolo caldo …. non abbiamo controllato su carte e mappe, confidando delle memoria ….storica di qualche “vecchio” presente (lo scrivente in primis). Bene, ci siamo trovati su un’altra vetta, il Venerocolo, che però si è rilevata più alta della Cima Venezia e ci ha portato a iniziare la discesa nel Pisgana sul lato orientale del ghiacciaio, non ancora percorso da nessuno. L’errore è stato provvidenziale per una sciata mitica in pendio polveroso e vergine, quasi impossibile per il Pisgana, una delle discese più frequentate nelle alpi. Non contenti del “farinone del pisgana”, eccoci nella parte bassa dove il caldo (così temuto) non si è presentato, regalandoci una seconda metà di discesa su neve ancora dura da gelo notturno, appena appena smollata …. Un godimento unico!
Giorgio
Il percorso:
Splendida cavalcata sui ghiacciai dell’Adamello! Anche se la meta principale non l’abbiamo raggiunta (ma c’è un perché) l’esito dei due giorni è stato grandioso.
Si inizia con il pieno degli iscritti, senza possibilità di ampliamento verso altre richieste: il gestore ci aveva annunciato l’esaurimento dei posti nel rifugio. L’abbandono del capogita (per solidarietà a chi gli è vicino, grande Antonio) è stato prontamente riempito dai primi della waiting list.
Sabato mattina ci troviamo e valentemente guidati dal capogita restante (Alberto), arriviamo a Ponte di Legno e prendiamo le funivie, seggiovie, skilift, … fino al Passo Presena; qui ha inizio la cavalcata, subito con una splendida discesa in neve polverosa. Risaliamo il grandioso ghiacciaio del Mandrone, poi, prima del rifugio, le due donne del gruppo hanno lanciato l’idea del “cannone”, ovvero di salire fino ad una punta con in cima un cannone della prima guerra. Il gruppo si è diviso: da una parte chi sognava da tempo una birra al rifugio, dall’altra i fanatici dello sci a tutti i costi. Ed eccoci quindi al cannone, posto proprio sulla cresta di confine fra Lombardia e Trentino, giustamente puntato verso quest’ultimo. Splendida discesa e arrivo anche per noi all’agognata birra.
La mattina dopo siamo in partenza per il Corno Bianco …. ma la mancanza di altre tracce (saremmo stati i primi), le previsioni di rischio valanghe a livello 3 tendente al 4 (sic!) e il consiglio di una Guida, ci hanno fatto ricredere e puntare su un obiettivo più veloce per anticipare la discesa nel vallone del Pisgana a rischio valanghe da rialzo di temperatura: la Cima Venezia.
Partiti di gran lena, per essere veloci e anticipare il pericolo caldo …. non abbiamo controllato su carte e mappe, confidando delle memoria ….storica di qualche “vecchio” presente (lo scrivente in primis). Bene, ci siamo trovati su un’altra vetta, il Venerocolo, che però si è rilevata più alta della Cima Venezia e ci ha portato a iniziare la discesa nel Pisgana sul lato orientale del ghiacciaio, non ancora percorso da nessuno. L’errore è stato provvidenziale per una sciata mitica in pendio polveroso e vergine, quasi impossibile per il Pisgana, una delle discese più frequentate nelle alpi. Non contenti del “farinone del pisgana”, eccoci nella parte bassa dove il caldo (così temuto) non si è presentato, regalandoci una seconda metà di discesa su neve ancora dura da gelo notturno, appena appena smollata …. Un godimento unico!
Giorgio
Il percorso:
Al passo Presena |
Si sale verso il ghiacciaio del Mandrone |
Che sprint! |
A sinistra il gruppo verso il rifugio, a destra quello verso il Cannone |
Salita verso il Cannone |
Al Cannone |
Rifugio Ai Caduti dell'Adamello |
Mattino, si mettono le pelli per la salita |
Salita nel ghiacciaio |
Verso il Venerocolo |
Ci siamo .... quasi |
Eccoci in cima |
In discesa sulla cresta, verso il Pisgana |
La parte superiore del Pisgana, appena scesi .... nella polvere più assoluta |
La parte inferiore del Pisgana |
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