domenica 30 settembre 2012

Sacro Monte Calvario

Escursione in Val D'Ossola

Per descrivere la gita di oggi non saprei da che parte iniziare...forse meglio partire dalla fine: la gita è finita nel migliore dei modi.
Ma andando in ordine: arriviamo a Villadossola sotto la pioggia (non che ci aspettassimo il sole), ma una volta scesi dal pullman e pronti per partire... i rubinetti di Giove Pluvio si spalancano e così...qualcuno decide che è meglio fare un giro più tranquillo a Domodossola e ritorna sul torpedone alla volta della città; ma un gruppo numeroso decide di sfidare le intemperie e si parte.
Dopo le prime indecisioni si trova la strada giusta, e si attraversa in gruppi di massimo 5 persone un ponte avveniristico: un'opera figlia della più avanzata ingegneria e … del più antico ottimismo (sperem che' l tegn).
Sotto una pioggia intermittente (a tratti forte, a tratti fortissima) il gruppo di impavidi affronta un  itinerario etno-storico di gran fascino e bellezza, reso però un po ostico dalle condizioni meteo; mentre il giro dei più prudenti raggiunge Domodossola ed il suo Sacro Monte, dove probabilmente si tuffano nelle più profonde preghiere in favore del bel tempo.
Nel frattempo la pioggia inizia a placarsi, ed il giro degli audaci può tirare il fiato e gli accompagnatori possono schiacciare un pisolino, impostando il pilota automatico; l'umidità causa qualche piccolo problema al pilota automatico, ma subito viene ristabilita la rotta corretta.
Per l'ora di pranzo il sole è servito: e così tutti possono mangiare e bere con tranquillità.
Dopo aver vissuto un calvario, anche il giro degli inesorabili arriva al Monte Calvario e, dopo una sosta culturale-gastronomica, sotto un sole quasi primaverile ci si ritrova tutti al pullman


Alessio




domenica 16 settembre 2012

Rifugio Valasco

Un fine settimana regale nelle Alpi Marittime


La gita parte bene già dall'inizio: tutti puntuali al ritrovo davanti alle piscine di Muggiò (frazione di Como) e si parte puntuali.

Dopo l'immancabile sosta all'autogrill, tutti insieme raggiungiamo la nostra guida indigena che ci fornisce dettagliate notizie sulla gita e sui luoghi meta della gita.

Dopo un giro molto panoramico in auto, raggiungiamo le terme di Valdieri, ed il punto d'attacco del sentiero, dove parcheggiamo le auto e finalmente possiamo....metterci a mangiare! Ed una gita che inizia con una mangiata non può che essere bella!!

Si parte per la camminata verso il Rifugio Valasco, che raggiungiamo senza intoppi, e che ci regala una splendida sorpresa, visto il luogo incantevole nel quale sorge.

In attesa della cena (vero scopo dell'escursione) ognuno occupa il tempo con varie attività: dormire, mangiare e bere, giocare a carte, leggere... e c'è anche qualcuno che va a camminare (forse per stimolare ulteriormente l'appetito).

La notte trascorre tranquilla, o quasi: qualche risata e un po' di baccano in qualche camerata, qualche russatore baritono che spazientisce i compagni di stanza dall'udito fino, odori ma soprattutto profumi molesti che appestano l'aria....ma nonostante a tutto ciò si aggiunga la presenza di un leopardo in una stanza... tutti superano indenni la notte.

Il secondo giorno ci svegliamo con cielo coperto, nebbia e qualche goccia, ma non ci lasciamo scoraggiare e, intrepidi...andiamo a fare colazione; dopo l'abbondante colazione il tempo si aggiusta e così lasciamo il rifugio ed iniziamo la marcia.

La camminata di alcuni gitanti è allietata dai racconti eroici di alcuni soci CAO che hanno prestato il servizio di leva nelle Truppe Alpine, che però meriterebbero spazio in scritti di maggior caratura rispetto al presente.

Al Rifugio Questa per molti c'è tempo per la meritata sosta e, sebbene il rifugio non abbia più la cucina funzionante, birra fresca ed altre bevande riescono a ristorare la fatica dei gitanti; e qualche fortunato riceve anche una forma di formaggio... da portare a valle al Rifugio Valasco....ovviamente integra.

Grazie ad un piccolo gruppo di escursionisti, il CAO espatria in Francia: infatti tre persone raggiungono il Passo delle Portette e....mettono piede in Francia (un piede, vista la scarsa larghezza del suolo di calpestio).

Questa è solo una breve e sterile cronaca: ma le parole non possono descrivere le emozioni che tutti i partecipati alla gita hanno provato e quindi....ora taccio e lascio che i ricordi (per chi c'era) rinnovino la gioia della gita.

Alla prossima.

Alessio


domenica 9 settembre 2012

Monte Mars

Ferrata Ciao Miki, Oropa

Gita povera di partecipanti e ricca di ... solitudine!
Alla fine siamo saliti in ferrata con una unica e ostinata gitante (indovinate chi dalla foto), a cui vanno tutti i nostri complimenti!
Giornata bella e calda, molta gente fin dal mattino al Santuario di Oropa e poi all'arrivo della funivia, poi sul sentiero verso il Monte Mars e lungo la ferrata Ciao Miki pochissime altre persone (2 coppie ....).
Quindi ambiente selvatico, solitario, aspro .... in perfetto contrasto con l'affollatissimo Santuario (30 minuti di auto per uscire dal piazzale: auto, bancarelle, pullman, gente, gente ed ancora più gente!
).

Giorgio