giovedì 4 dicembre 2014

38° CONCORSO FOTOGRAFICO, 2014

Le opere premiate


1° Premio : Filippo Molteni

I raggi si tuffano nella nebbia

 2° Premio : Chiara Botta

Sopra le nebbie


 3° Premio : Luisella Garlati

Nebbia


  Premio speciale : Fabrizio Malinverno

Stambecchi affettuosi

Corsa alla vetta

sabato 1 novembre 2014

Boletto


Camminata in notturna


Da un'idea nata nel Gruppo escursionistico CAO, abbiamo voluto effettuare un esperimento di camminata in notturna per valutare l'interesse presso i soci e il grado di apprezzamento verso questa attività che potrebbe costituire una nuova offerta di svago montanaro per gli iscritti.
E' stata un successo. Venticinque partecipanti che hanno sottolineato il proprio entusiasmo e soddisfazione, al punto che tutti, ma proprio tutti, hanno chiesto di ripetere l'esperienza.
Ci siamo ritrovati alle venti e trenta sul Piazzale CAO sopra Brunate e sistemate le frontali dopo una decina di minuti il gruppo si è immerso nel buio con allegria. La temperatura era gradevole e ha reso più piacevole il cammino.
Superata la Baita Carla abbiamo proseguito per il sentiero delle creste, dentro e fuori dal bosco volgendo ogni tanto lo sguardo verso il cielo a guardare le numerose stelle. Fantastico osservare la nostra lunga fila di luci! Un gruppo di caprioli fra gli alberi si è fermato a guardarci, chissà cosa hanno pensato, e abbiamo visto i loro occhi che riflettevano la luce delle frontali. Un incontro emozionante che sinceramente ci auguravamo.
Giunti al Fabrizio alcuni si sono distesi sulle sdraio nell'oscurità, mentre il grosso dei gitanti ha raggiunto la cima del Boletto dove abbiamo ammirato l'infinita distesa della pianura punteggiata di luci, ma bastava girarsi per godere lo spettacolo dei paesini affacciati sul lago come dei presepi luminosi. Non è mancata una cantata in compagnia mentre dalle tenebre spuntavano numerosi thermos fumanti di thè.
Lasciata la cima, restituita alla sua tranquillità, l'allegra compagnia è giunta alle auto a mezzanotte in punto per un' abbondante merenda sul sagrato della chiesetta degli alpini. Torte, biscotti, pane e salame, vino, il contributo dei gitanti è stato notevole e come nella migliore tradizione nessuno si è tirato indietro impegnandosi nella mangiata accompagnata da allegre risate.
Certo che il fascino della notte ha avuto il suo ruolo, rendendo questi luoghi ben conosciuti un qualcosa di nuovo e diverso in un'atmosfera tutta particolare e quasi fiabesca.
Vedremo durante l'inverno se la neve ci consentirà una nuova esperienza in notturna in località a noi vicine. Speriamo, ieri sera se lo sono augurati tutti.

Adriano











domenica 12 ottobre 2014

Pialeral

Gita di chiusura in Valsassina

Anche quest'anno siamo in Valsassina per chiudere degnamente la stagione: in effetti un week-end di maltempo era da molto .... che mancava!
Ma ... non fatevi ingannare dalle apparenze: da sabato pomeriggio (partenza) a domenica pomeriggio (arrivo) siamo stati graziati: tante nuvole con qualche sprazzo di sole e poche gocce d'acqua!
Si, abbiamo creduto e siamo stati ripagati; certo, abbiamo rinunciato alla vetta del Grignone (per nuvole basse e minaccia di pioggia) per scegliere di fare un giro basso, risultato poi molto remunerativo. Partiti dal Pialeral abbiamo raggiunto la chiesetta di San Calimero e siamo scesi poi al Rifugio Riva. Da qui abbiamo preso una serie di sentieri e tracce poco battute e non segnate ..... indicateci dai locals .... per raggiungere le auto parcheggiate alla Croce di Balisio.
Che dire della sera al rifugio? l'ospitalità  di Dario Pensa, il gestore, è stata all'altezza, sia nella cena che negli interessanti video che ci ha fatto vedere.

Arrivederci alla prossima stagione.

Giorgio

Itinerario

salita al rifugio

rifugio Pialeral

rifugio Pialeral

rifugio Pialeral

gruppo di partenza

prati

prati

boschi

san Calimero

case di Nava

quasi arrivati

domenica 5 ottobre 2014

Spina Verde. Una gita fuori......dal comune

Quest'anno ricorre il Centenario dello scoppio della Prima Guerra mondiale, la Grande Guerra, e il CAO con diverse iniziative ha voluto coinvolgere i soci nella commemorazione di una delle epoche più drammatiche della storia d'Europa organizzando alcune gite del programma sui luoghi dei ricordi.
L'idea di una camminata nella Spina Verde è nata per questa ricorrenza e per conoscere da vicino questa zona che merita davvero la lunga camminata che abbiamo affrontato. E' appena fuori Como, eppure nessuno dei presenti l'aveva mai visitata in questo modo, e per il CAO la soddisfazione è stata grande perchè gli apprezzamenti e la soddisfazione dei gitanti sono stati grandi.
All'interno di questi boschi si trovano tratti della Linea Cadorna, una lunghissima linea fortificata voluta proprio dal Generale Cadorna per creare una difesa nel caso gli austro-ungarici e i tedeschi avessero deciso di invadere la Svizzera e scendere in Lombardia prendendo alle spalle il Regio Esercito schierato verso Est e Nord-Est. Alcune trincee, postazioni, gallerie sono state ripulite dalla terra e ripristinate rendendole visitabili ma soprattutto facendone una valida testimonianza dell'intenso e perfetto lavoro svolto dal Genio Militare.
Oltre ai ricordi della guerra, la gita ci fatto conoscere i deliziosi stagni della Zona Umida di Parè, e ci ha portato a sfiorare l'estremo lembo sud della Svizzera. Abbiamo visto la sorgente del Fiume Seveso che sgorga con acque limpidissime che creano un ruscello che ha ben poco a che vedere col fiume che provoca disastri a Milano ad ogni pioggia intensa. Curioso anche l'incontro con un enorme suino sicuramente frutto dell'incrocio fra un cinghiale e un maiale. Chissà perchè ma alcuni gitanti iniziavano a parlare di prosciutti e cotechini, e infatti poco dopo l'animale ha voltato le spalle e se ne è andato.
La nostra colazione al sacco ci ha visti al Santuario dell'Assunta, sopra Drezzo, un posto davvero bello e panoramico, tenuto benissimo, che ricordava un angolo di Toscana. Dopo esserci rifocillati per bene via per il percorso di ritorno che ci ha visti scendere dalla Valfresca fino a San Rocco per poi, affamati come lupi, giungere in Sede dove Fulvia Diego e Ornello (scusate se dimentico qualcuno) ci hanno fatto trovare le tavole imbandite e una apprezzatissima merenda a base di lasagne, affettati, formaggio, crostata. Non potevamo chiedere di meglio, ci voleva proprio ed è stata la giusta conclusione di una bellissima giornata e dell'ultima gita escursionistica dell'anno.

Adriano






domenica 21 settembre 2014

Una gita sul Lago d'Orta

Viviamo nella terra dei laghi prealpini, scavati dai grandi ghiacciai del passato. Abbiamo camminato sui monti del Lago di Como, del Lago Maggiore del Lago di Garda e del Lago d'Iseo. Mancava il Lago d'Orta, uno specchio d'acqua lasciato dal ghiacciaio del Sempione che seppur piccolo rispetto ai maggiori laghi del Nord non è certamente meno ricco di scorci deliziosi e di angoli di natura generosa. Sulle sue acque si adagiano inoltre dei paesi veramente belli, mentre al centro sorge l'isola di San Giulio, interamente occupata dagli edifici di un antico convento.
Una curiosità: fra tutti i laghi prealpini questo è l'unico il cui emissario non è rivolto a sud, bensì a nord, dove presso Omegna sgorga dal lago il torrente Nigoglia.
In una giornata decisamente bella e calda la nostra camminata è iniziata presso Buccione (Gozzano). Poco dopo un gruppo ha proseguito in salita verso il Santuario della Madonna del Sasso, stupendo balcone panoramico, mentre i più pigri hanno costeggiato il lago con percorso a saliscendi. A dire il vero non tanto pigri in quanto anche questo itinerario è stato lungo e il caldo afoso non ha certo favorito i camminatori.
Giunti nel paese di Pella (bellissimo borgo) la piacevole sorpresa di assistere ad una gara di Triathlon proprio nel momento in cui gli atleti uscivano dalle acque del lago dopo la prova di nuoto e dopo essersi cambiati in modo sommario, ancora fradici, inforcavano le biciclette e partivano di gran lena. Ammirevoli!
Il pranzo in un antico centro abitato e poi via sulla salita più impegnativa della giornata, una stupenda mulattiera seguita da un bel tratto in piano nel bosco e infine dalla discesa su Omegna, un posto che vale davvero la pena visitare anche per le numerose ville con parco e orto botanico che la circondano.
Nel ritorno, naturalmente, una sosta golosa presso una gelateria artigianale come degno epilogo di una bella giornata passata in compagnia.

Adriano