sabato 25 agosto 2012

Il campeggio dei bambini

Campeggio 2012 in Val Sesia


Eccoli, tutti in fila e miracolosamente fermi i bambini che hanno rallegrato il nostro campeggio.

Gabriele 12 anni. Astrid 5 anni. Beatrice 7 anni. Simeone 9 anni. Pietro 9 anni. Leo 7 anni. Jacopo 7 anni.
Con loro la giocherellona Nala (il cane) 4 anni.

Adriano



domenica 22 luglio 2012

Weissmies

 L'impresa ... nell'impresa, un 4000 nel Vallese


Sono le ore 8,35 del giorno 22 luglio 2012 e un gruppo di soci (tredici) raggiungono la bella cima della Weissmies 4023m. Erano 14 anni che il C.A.O. non tornava sulla Weissmies, una tra le più belle vette del Vallese, salita esattamente il 18 luglio 1998, attraverso la Cresta Sud con partenza dalla Almagallertalhutte e discesa  alla Weissmieshutte. La salita del versante Nord, classificata PD (Poco Difficile), sebbene richieda  esperienza e tecnica di progressione su ghiaccio, non rappresenta una grande impresa.
La vera impresa è stata un’altra … ma andiamo con ordine.
Come da programma per il week end del 21/22 luglio era prevista l’ascensione al Bernina 4049m, un’ascensione che richiedeva capacità tecniche di alpinismo e necessita di ottime condizioni atmosferiche. Un cielo terso avrebbe dovuto garantirci la salita al Rifugio Marco e Rosa (dalla Capanna Diavolezza 6 ore) ed il successo alla salita del Bernina (1,5/2 ore), un percorso impegnativo molto vario e tecnico  su ghiaccio e roccia.
Giovedì 20 luglio, ci troviamo in sede io e Carlo Corti (capo gita), mentre Marcello Bassi (l’altro capo gita), pur essendo sul lavoro, ci ha suggerito degli itinerari da valutare. Consultiamo per l’ennesima volta i vari siti meteo che ci riconfermano la previsione di maltempo in Engadina, soprattutto nella giornata del sabato con nevicate fino ai 2500m di quota. Purtroppo il bel tempo ci ha girato le spalle …
Cosa fare? Come gestire un gruppo di 15 persone (11 gitanti e 4 accompagnatori)? Quale alternativa proporre e soprattutto quale rifugio potrà ospitare da un giorno all’altro un gruppo così numeroso?
Un po’ scoraggiati ma ben intenzionati a trovare una valida alternativa, ci proponiamo di sentire i rifugi relativi alle ascensioni proposte fra noi, nella speranza che possano ospitare un così numeroso gruppo. Ci lasciamo dopo aver comunicato ai soci iscritti la probabilità che la gita CAO per questo week end andasse annullata definitivamente, pur sapendo che il meteo dava soleggiato sul versante Ovest.
Venerdì mattina Carlo mi informa che i rifugi contattati sono tutti pieni … ci rimane un’ultima speranza: il Vallese. Così cerco il recapito telefonico della Weissmieshutte e prendo subito contatti. Si, ma come? Come possono credermi ed accettare una prenotazione di 15 persone il venerdì mattina per il sabato successivo? Ho dei dubbi … comunque ci provo! Approfitto del mio Natel (cellulare svizzero), faccio parlare in svizzero-tedesco il mio collega di lavoro Cosimo (ha vissuto più di 20 anni a Zurigo) ed a nome mio prenota per il C.A.O. di Como. E’ fatta! La gita è garantita! Tenteremo la bella montagna della Weissmies .
Sinceramente questa è stata la prima impresa, la più incerta … perché sulla riuscita della seconda, l’ascensione alla vetta, non avevo dubbi conoscendo il gruppo e fidandomi delle previsioni.
E così via a mandare sms : “Prenotato alla Weissmieshutte 1/2 pensione 59 CHF – salita alla Weissmies 4026m – Ritrovo sabato 21 luglio ore 10,00 per organizzare auto – Mi confermi la tua presenza? Grazie.”
. . . e così inoltra, inoltra e inoltra fino ad avere una bella adesione di 13 soci.
Sabato 21 : Saas Grund, prendiamo la funivia fino a quota 2400m ed in circa mezz’ora raggiungiamo il rifugio con un cielo alquanto variabile che ci nasconde la vetta. Perplessità ... !?
Domenica 22 :  Sveglia alle ore 3,30, il cielo si presenta con un meraviglioso manto stellato, l’entusiasmo sale tra noi. Dopo colazione (si mangia perché bisogna mangiare), ci troviamo fuori dal rifugio con le nostre frontali accese e dopo la consueta ricognizione da parte di ogni capocordata nei confronti dei propri gitanti, ci incamminiamo verso il fronte del ghiacciaio. Ormai è giorno, le cordate sono pronte e con l’entusiasmo al massimo, affrontiamo questi 1000m che ci separano dalla vetta. Un ghiacciaio in ottime condizioni con una traccia ben evidente che attraversa il tratto crepacciato, passa sotto i seracchi e affronta il “muro” di ghiaccio con una evidente crepa su una pendenza di 40° per circa 10m. Poi affrontiamo gli ultimi ripidi pendii fino alla vetta in compagnia (non gradita) del vento freddo che porta la temperatura a 12° sotto  zero.
Tra la gioia di tutti, abbracci e strette di mano, godiamo della meta raggiunta e soprattutto dello spettacolo che questa bella montagna ci offre : tutti i 4000 del Gruppo del Monte Rosa, del Vallese ed inaspettatamente la pianura fino ad intravvedere le Grigne.
Ringrazio gli accompagnatori presenti (Carlo Corti, Marcello Bassi, Stefano Sesana) che hanno contribuito alla realizzazione di questa gita e soprattutto a coronare il sogno di ogni gitante. Per qualcuno il primo 4000, per qualcun altro una bella e personale ripetizione su questa vetta e, sono convinto, per tutti insieme una magnifica ed indimenticabile gita con il C.A.O.
Le cordate : Bassi Marcello-Betti Elisa; Giusti Silla-Walker David; Sesana Stefano-Molteni Giancarlo-Molteni Filippo; Corti Carlo-Mascetti Mauro-Cavalleri Silvio- Signoriello Antonio-Melli Maurizio-Sangalli Fabio.

Antonio   


 Itinerario di salita

 
Sotto i seracchi


Passaggio impegnativo

Verso la vetta

Ultimo sforzo

Il CAO in vetta


domenica 15 luglio 2012

Piz Grevasalvas

Escursione in Engadina


Il bilancio della gita di oggi si è presentato da subito altalenante: con nuovi volti che partecipano alla gita, e nuovi volti che invece non partecipano (a causa di sveglia poco rumorosa) lasciando a piedi assidui frequentatori delle gite; ma grazie alle gambe ben allenate, nessun ritardo ed alle 6 in punto il pullman è partito.
Arrivati a Plaun da Lej il tempo non è dei migliori: nuvole grigie, vento ed una temperatura “frizzante” (anche se vicino allo 0 l'acqua ghiaccia, e non frizza).
Fiducioso come sempre, il gruppo escursionistico CAO parte e tutti insieme arriviamo al Laj Nair; al lago le condizioni meteo in stile himalayano spingono molti gitanti a non raggiungere la vetta, non per questo rinunciando ad una piacevole camminata.
Uno sparuto gruppo di ardimentosi parte alla volta della vetta ed il coraggio viene ricompensato: dopo aver sopportato vento e freddo, giunti in vetta il tempo sembra migliorare; ed approfittiamo della vicinanza al cielo per squarciare con i nostri bastoni da cammino la coltre di nuvole, che in un attimo cede il posto ad un cielo sereno e ad un panorama ineguagliabile.
Il perfetto sincronismo, con cui gli accompagnatori gestiscono il gruppo, consente l'incontro di due dei gruppi di gitanti nell'abitato di Grevasalvas, da dove si scende insieme a ritornare al Plaun da Lej, dove il terzo gruppo si stava già godendo il sole ed il fresco in riva al lago.
Il viaggio di ritorno è movimentato da un piccolo inconveniente (che ora sappiamo non avere avuto conseguenze) che però viene gestito al meglio grazie alla perfetta cooperazione di tutto l'equipaggio del torpedone: dall'autista, agli accompagnatori, ad ogni singolo partecipante alla gita; ognuno ha fornito un prezioso contributo: operando in maniera attiva, o stando in disparte senza intralciare le operazioni.
L'ultima parte di viaggio per il sottoscritto è stata alquanto pesante, a causa di un fastidioso bruciore: mi accorgo infatti di aver preso molto sole da dietro, cosa che mi ha praticamente cotto i polpacci (sembrano 2 stinchi di maiale arrosto) e reso il “coppino” simile ad un collare di cuoio...ma la dinamica dell'insolazione e le sue conseguenze sembrano divertire i compagni di viaggio (forse mi è sfuggito qualche doppio senso) e quindi sopporto stoicamente il dolore, felice di far ridere gli altri del pullman.

Per ora è tutto; ci vediamo alla prossima e...... BUONE VACANZE


Alessio



 




 

domenica 10 giugno 2012

Monte Guglielmo

Gita nel Bresciano


Certo che le premesse erano assai preoccupanti. Siamo partiti da Como sotto una fitta pioggia, e ogni discorso girava attorno alle previsioni meteo.
Però la fortuna ha voluto esserci amica, e per tutto il giorno i nuvoloni ci sono girati sulla testa ma forse erano svogliati perchè hanno solo provato a darci una spolveratina di pioggia durante la salita.
Così siamo arrivati tutti al Rifugio Val Trompia e il gestore non credeva ai suoi occhi vedendo una compagnia così numerosa in una giornata simile. Qui ci siamo divisi giro lungo e giro corto.
Poi abbiamo sbagliato percorso, allungando di un paio d'ore il giro, ma l'errore ci ha permesso di vivere più a lungo la bellezza di questi ambienti. E' stata incredibile la profusione di fiori che ci ha accompagnati per tutta le giornata. Mai vista una cosa simile. Prati resi gialli dai botton d'oro, siepi di rose canine, varietà di fiori che non avevo mai visto, anemoni enormi in piena fioritura. Uno spettacolo fantastico!
La salita per un tratto è avvenuta su un ripido sentiero fangoso che ci ha creato un po' di problemi di stabilità, che per la discesa abbiamo risolto percorrendo una lunga sterrata e tralasciando un percorso più ripido. La sicurezza e la tranquillità dei gitanti valgono bene un'ora in più di cammino e comunque alle otto e un quarto di sera eravamo a Como.
Resta il rammarico per il panorama che non si è visto a causa delle nuvole che coprivano tutto. Per qualche momento si è riusciti a vedere sotto di noi il Lago d'Iseo, ma poco altro e soprattutto non si è visto il Gruppo dell'Adamello. Ma pazienza. Le montagne restano lì e ci sarà occasione di rivederle, magari da un'altra cima.
Ci rivediamo per la gita di Luglio in Engadina, fin quasi a tremila metri sul Piz Grevasalvas augurandoci che per quel giorno il periodo di maltempo sia solo una ricordo.


Adriano

domenica 27 maggio 2012

Domenica Canora

Giornata della Corale

 
Oggi la Corale ha tenuto una giornata di approfondimento in sede.
E’ stata una giornata molto interessante, piena di emozioni e divertente.
Ci siamo trovati al mattino per un incontro con la Dr. Patrizia Gilardi, una  giovane  psicologa, psicoterapeuta e musicista che in modo simpatico ma allo stesso tempo molto professionale ci ha parlato dell’ansia da palcoscenico, un’emozione naturale e universale da cui non sono indenni neanche i piu’ quotati professionisti e che se ben incanalata non solo non crea problemi ma può servire per una esecuzione più coinvolgente davanti al pubblico.
Abbiamo imparato anche un rito scaramantico da eseguire prima di un concerto per cui sicuramente d’ora in avanti ci esibiremo senza timori…(speriamo)!
Per la pausa pranzo abbiamo fatto una breve escursione in compagnia del  Presidente Erio, la cui presenza ci ha fatto molto piacere, fino ad un punto panoramico sotto al Monte Croce; abbiamo mangiato un panino guardando il panorama della nostra bella città, scattato qualche foto e poi siamo rientrati in sede dove ci aspettava con la solita puntualità il  nostro Maestro.
Con lui abbiamo tenuto due ore di lezione in cui c’è stato spazio per un dialogo molto costruttivo ed è stato ribadito il concetto per cui il canto va espresso non solo con le corde vocali e la concentrazione ma anche con  il cuore se si vogliono trasmettere emozioni in chi ci ascolta.

Alle 17 aspettavamo il pubblico per una prova aperta e il pubblico è arrivato!
Coinvolti con bravura dal nostro Maestro (che per l’occasione si è presentato  più elegante del solito) almeno una decina di persone hanno cantato con noi un canone a piu’ voci e una canzoncina a quattro voci.
I coristi hanno poi organizzato un aperitivo che ha chiuso in modo molto allegro la giornata.

Rita