Opere premiate
1° Premio: Angelo Gatti
2° Premio: Adriano Tagliabue
3° Premio: Sergio Riccadonna
Premio speciale: Fabrizio Malinverno
mercoledì 5 dicembre 2012
domenica 7 ottobre 2012
Monte Legnone
Gita di chiusura attività 2012 in Val Varrone
cena spartana al rifugio
verso la vetta del legnone
tutti in vetta
sosta alla ca' de legn
Anche questa stagione di escursionismo con il CAO è
terminata; e sabato 6 e domenica 7 ottobre abbiamo dato una degna chiusura ad
un'altra buona annata di gite in compagnia.
Sabato abbiamo raggiunto in auto Pagnona, da dove ci siamo
incamminati verso il Rifugio Griera: la camminata si è rivelata più impegnativa
del preventivato, a causa di una temperatura quasi estiva e di un sole forte
(che ha piacevolmente soppiantato le nuvole previste dai meteorologi).
Arrivati al rifugio, come di consueto, ci sistemiamo nella
camerata e poi occupiamo il tempo in attesa della cena: si ride e si scherza in
allegria, si gioca a carte, si beve.... Ma questa volta bisogna anche pensare a
cose serie: accettare o meno la proposta (offerta agli ospiti del rifugio) di
abbinare un bicchiere di vino diverso ad ogni portata del menù (ovviamente ogni
vino è attentamente scelto per l'abbinamento alla relativa portata) . E così
vengono intavolate serie e ragionate dissertazioni sui massimi sistemi, sino a
raggiungere un verdetto salomonico: qualcuno accetta la proposta dei vini
abbinati, qualcuno propende per un più tradizionale e schietto litro di rosso.
Nel frattempo ci si documenta e si studia più attentamente
ciò che ci attende; e così si imparano quasi a memoria le portate previste dal
menù sino a quando, come d'incanto, arriva il momento tanto agognato: si inizia
a mangiare.
Ogni parola sarebbe inadeguata
ed indegna a descrivere ciò che solo i presenti possono capire... posso solo
riferire che durante la cena si sono visti atti di eroismo e generosità tra le
tavolate, con persone pronte a sacrificarsi pur di non avanzare le preziose
pietanze e pronte a porgere un vassoio od una marmitta al tavolo
vicino... Serata difficile per tanti: e che fatica percorrere
la rampa di scale che porta alla camerata , dopo cotanta cena.
Il mattino non poteva che cominciare con un'abbondante
colazione e poi... in marcia, sino alla vetta del Legnone, dove arriviamo tutti
insieme! E tutti insieme viviamo un momento speciale, indescrivibile: ognuno
con le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi desideri...
La discesa, che comincia con tratti attrezzati, si rivela
tutt'altro che banale ma ancora una volta la visione del rifugio Griera giunge
quasi come un miraggio a consolare le menti affaticate, le membra stremate e...le pance vuote: ed una sosta era
innegabile.
E poi … di nuovo tutti alla base, si torna a casa ma.... non
mettetevi troppo comodi: è solo una piccola pausa fino alla prossima stagione e
poi... di nuovo zaini in spalla.
Alessio
partenza da Pagnona
durante la salita
sempre durante la salita
verso la vetta del legnone
tutti in vetta
sosta alla ca' de legn
domenica 30 settembre 2012
Sacro Monte Calvario
Escursione in Val D'Ossola
Per descrivere la gita di oggi non saprei da che parte iniziare...forse meglio partire dalla fine: la gita è finita nel migliore dei modi.
Ma andando in ordine: arriviamo a Villadossola sotto la pioggia (non che ci aspettassimo il sole), ma una volta scesi dal pullman e pronti per partire... i rubinetti di Giove Pluvio si spalancano e così...qualcuno decide che è meglio fare un giro più tranquillo a Domodossola e ritorna sul torpedone alla volta della città; ma un gruppo numeroso decide di sfidare le intemperie e si parte.
Dopo le prime indecisioni si trova la strada giusta, e si attraversa in gruppi di massimo 5 persone un ponte avveniristico: un'opera figlia della più avanzata ingegneria e … del più antico ottimismo (sperem che' l tegn).
Sotto una pioggia intermittente (a tratti forte, a tratti fortissima) il gruppo di impavidi affronta un itinerario etno-storico di gran fascino e bellezza, reso però un po ostico dalle condizioni meteo; mentre il giro dei più prudenti raggiunge Domodossola ed il suo Sacro Monte, dove probabilmente si tuffano nelle più profonde preghiere in favore del bel tempo.
Nel frattempo la pioggia inizia a placarsi, ed il giro degli audaci può tirare il fiato e gli accompagnatori possono schiacciare un pisolino, impostando il pilota automatico; l'umidità causa qualche piccolo problema al pilota automatico, ma subito viene ristabilita la rotta corretta.
Per l'ora di pranzo il sole è servito: e così tutti possono mangiare e bere con tranquillità.
Dopo aver vissuto un calvario, anche il giro degli inesorabili arriva al Monte Calvario e, dopo una sosta culturale-gastronomica, sotto un sole quasi primaverile ci si ritrova tutti al pullman
Alessio
domenica 16 settembre 2012
Rifugio Valasco
Un fine settimana regale nelle Alpi Marittime
La gita parte bene già dall'inizio: tutti puntuali al ritrovo davanti alle piscine di Muggiò (frazione di Como) e si parte puntuali.
Dopo l'immancabile sosta all'autogrill, tutti insieme raggiungiamo la nostra guida indigena che ci fornisce dettagliate notizie sulla gita e sui luoghi meta della gita.
Dopo un giro molto panoramico in auto, raggiungiamo le terme di Valdieri, ed il punto d'attacco del sentiero, dove parcheggiamo le auto e finalmente possiamo....metterci a mangiare! Ed una gita che inizia con una mangiata non può che essere bella!!
Si parte per la camminata verso il Rifugio Valasco, che raggiungiamo senza intoppi, e che ci regala una splendida sorpresa, visto il luogo incantevole nel quale sorge.
In attesa della cena (vero scopo dell'escursione) ognuno occupa il tempo con varie attività: dormire, mangiare e bere, giocare a carte, leggere... e c'è anche qualcuno che va a camminare (forse per stimolare ulteriormente l'appetito).
La notte trascorre tranquilla, o quasi: qualche risata e un po' di baccano in qualche camerata, qualche russatore baritono che spazientisce i compagni di stanza dall'udito fino, odori ma soprattutto profumi molesti che appestano l'aria....ma nonostante a tutto ciò si aggiunga la presenza di un leopardo in una stanza... tutti superano indenni la notte.
Il secondo giorno ci svegliamo con cielo coperto, nebbia e qualche goccia, ma non ci lasciamo scoraggiare e, intrepidi...andiamo a fare colazione; dopo l'abbondante colazione il tempo si aggiusta e così lasciamo il rifugio ed iniziamo la marcia.
La camminata di alcuni gitanti è allietata dai racconti eroici di alcuni soci CAO che hanno prestato il servizio di leva nelle Truppe Alpine, che però meriterebbero spazio in scritti di maggior caratura rispetto al presente.
Al Rifugio Questa per molti c'è tempo per la meritata sosta e, sebbene il rifugio non abbia più la cucina funzionante, birra fresca ed altre bevande riescono a ristorare la fatica dei gitanti; e qualche fortunato riceve anche una forma di formaggio... da portare a valle al Rifugio Valasco....ovviamente integra.
Grazie ad un piccolo gruppo di escursionisti, il CAO espatria in Francia: infatti tre persone raggiungono il Passo delle Portette e....mettono piede in Francia (un piede, vista la scarsa larghezza del suolo di calpestio).
Questa è solo una breve e sterile cronaca: ma le parole non possono descrivere le emozioni che tutti i partecipati alla gita hanno provato e quindi....ora taccio e lascio che i ricordi (per chi c'era) rinnovino la gioia della gita.
Alla prossima.
Alessio
La gita parte bene già dall'inizio: tutti puntuali al ritrovo davanti alle piscine di Muggiò (frazione di Como) e si parte puntuali.
Dopo l'immancabile sosta all'autogrill, tutti insieme raggiungiamo la nostra guida indigena che ci fornisce dettagliate notizie sulla gita e sui luoghi meta della gita.
Dopo un giro molto panoramico in auto, raggiungiamo le terme di Valdieri, ed il punto d'attacco del sentiero, dove parcheggiamo le auto e finalmente possiamo....metterci a mangiare! Ed una gita che inizia con una mangiata non può che essere bella!!
Si parte per la camminata verso il Rifugio Valasco, che raggiungiamo senza intoppi, e che ci regala una splendida sorpresa, visto il luogo incantevole nel quale sorge.
In attesa della cena (vero scopo dell'escursione) ognuno occupa il tempo con varie attività: dormire, mangiare e bere, giocare a carte, leggere... e c'è anche qualcuno che va a camminare (forse per stimolare ulteriormente l'appetito).
La notte trascorre tranquilla, o quasi: qualche risata e un po' di baccano in qualche camerata, qualche russatore baritono che spazientisce i compagni di stanza dall'udito fino, odori ma soprattutto profumi molesti che appestano l'aria....ma nonostante a tutto ciò si aggiunga la presenza di un leopardo in una stanza... tutti superano indenni la notte.
Il secondo giorno ci svegliamo con cielo coperto, nebbia e qualche goccia, ma non ci lasciamo scoraggiare e, intrepidi...andiamo a fare colazione; dopo l'abbondante colazione il tempo si aggiusta e così lasciamo il rifugio ed iniziamo la marcia.
La camminata di alcuni gitanti è allietata dai racconti eroici di alcuni soci CAO che hanno prestato il servizio di leva nelle Truppe Alpine, che però meriterebbero spazio in scritti di maggior caratura rispetto al presente.
Al Rifugio Questa per molti c'è tempo per la meritata sosta e, sebbene il rifugio non abbia più la cucina funzionante, birra fresca ed altre bevande riescono a ristorare la fatica dei gitanti; e qualche fortunato riceve anche una forma di formaggio... da portare a valle al Rifugio Valasco....ovviamente integra.
Grazie ad un piccolo gruppo di escursionisti, il CAO espatria in Francia: infatti tre persone raggiungono il Passo delle Portette e....mettono piede in Francia (un piede, vista la scarsa larghezza del suolo di calpestio).
Questa è solo una breve e sterile cronaca: ma le parole non possono descrivere le emozioni che tutti i partecipati alla gita hanno provato e quindi....ora taccio e lascio che i ricordi (per chi c'era) rinnovino la gioia della gita.
Alla prossima.
Alessio
domenica 9 settembre 2012
Monte Mars
Ferrata Ciao Miki, Oropa
Gita povera di partecipanti e ricca di ... solitudine!
Alla fine siamo saliti in ferrata con una unica e ostinata gitante (indovinate chi dalla foto), a cui vanno tutti i nostri complimenti!
Giornata bella e calda, molta gente fin dal mattino al Santuario di Oropa e poi all'arrivo della funivia, poi sul sentiero verso il Monte Mars e lungo la ferrata Ciao Miki pochissime altre persone (2 coppie ....).
Quindi ambiente selvatico, solitario, aspro .... in perfetto contrasto con l'affollatissimo Santuario (30 minuti di auto per uscire dal piazzale: auto, bancarelle, pullman, gente, gente ed ancora più gente!).
Giorgio
sabato 25 agosto 2012
Il campeggio dei bambini
Campeggio 2012 in Val Sesia
Eccoli, tutti in fila e miracolosamente
fermi i bambini che hanno rallegrato il nostro campeggio.
Gabriele 12 anni. Astrid 5 anni. Beatrice 7
anni. Simeone 9 anni. Pietro 9 anni. Leo 7 anni. Jacopo 7 anni.
Con loro la giocherellona Nala (il cane) 4
anni.
Adriano
domenica 22 luglio 2012
Weissmies
Sono le ore 8,35 del giorno 22 luglio 2012 e un gruppo di soci (tredici) raggiungono la bella cima della Weissmies 4023m. Erano 14 anni che il C.A.O. non tornava sulla Weissmies, una tra le più belle vette del Vallese, salita esattamente il 18 luglio 1998, attraverso la Cresta Sud con partenza dalla Almagallertalhutte e discesa alla Weissmieshutte. La salita del versante Nord, classificata PD (Poco Difficile), sebbene richieda esperienza e tecnica di progressione su ghiaccio, non rappresenta una grande impresa.
La vera impresa è stata un’altra … ma andiamo con ordine.
Come da programma per il week end del 21/22 luglio era prevista l’ascensione al Bernina 4049m, un’ascensione che richiedeva capacità tecniche di alpinismo e necessita di ottime condizioni atmosferiche. Un cielo terso avrebbe dovuto garantirci la salita al Rifugio Marco e Rosa (dalla Capanna Diavolezza 6 ore) ed il successo alla salita del Bernina (1,5/2 ore), un percorso impegnativo molto vario e tecnico su ghiaccio e roccia.
Giovedì 20 luglio, ci troviamo in sede io e Carlo Corti (capo gita), mentre Marcello Bassi (l’altro capo gita), pur essendo sul lavoro, ci ha suggerito degli itinerari da valutare. Consultiamo per l’ennesima volta i vari siti meteo che ci riconfermano la previsione di maltempo in Engadina, soprattutto nella giornata del sabato con nevicate fino ai 2500m di quota. Purtroppo il bel tempo ci ha girato le spalle …
Cosa fare? Come gestire un gruppo di 15 persone (11 gitanti e 4 accompagnatori)? Quale alternativa proporre e soprattutto quale rifugio potrà ospitare da un giorno all’altro un gruppo così numeroso?
Un po’ scoraggiati ma ben intenzionati a trovare una valida alternativa, ci proponiamo di sentire i rifugi relativi alle ascensioni proposte fra noi, nella speranza che possano ospitare un così numeroso gruppo. Ci lasciamo dopo aver comunicato ai soci iscritti la probabilità che la gita CAO per questo week end andasse annullata definitivamente, pur sapendo che il meteo dava soleggiato sul versante Ovest.
Venerdì mattina Carlo mi informa che i rifugi contattati sono tutti pieni … ci rimane un’ultima speranza: il Vallese. Così cerco il recapito telefonico della Weissmieshutte e prendo subito contatti. Si, ma come? Come possono credermi ed accettare una prenotazione di 15 persone il venerdì mattina per il sabato successivo? Ho dei dubbi … comunque ci provo! Approfitto del mio Natel (cellulare svizzero), faccio parlare in svizzero-tedesco il mio collega di lavoro Cosimo (ha vissuto più di 20 anni a Zurigo) ed a nome mio prenota per il C.A.O. di Como. E’ fatta! La gita è garantita! Tenteremo la bella montagna della Weissmies .
Sinceramente questa è stata la prima impresa, la più incerta … perché sulla riuscita della seconda, l’ascensione alla vetta, non avevo dubbi conoscendo il gruppo e fidandomi delle previsioni.
E così via a mandare sms : “Prenotato alla Weissmieshutte 1/2 pensione 59 CHF – salita alla Weissmies 4026m – Ritrovo sabato 21 luglio ore 10,00 per organizzare auto – Mi confermi la tua presenza? Grazie.”
. . . e così inoltra, inoltra e inoltra fino ad avere una bella adesione di 13 soci.
Sabato 21 : Saas Grund, prendiamo la funivia fino a quota 2400m ed in circa mezz’ora raggiungiamo il rifugio con un cielo alquanto variabile che ci nasconde la vetta. Perplessità ... !?
Domenica 22 : Sveglia alle ore 3,30, il cielo si presenta con un meraviglioso manto stellato, l’entusiasmo sale tra noi. Dopo colazione (si mangia perché bisogna mangiare), ci troviamo fuori dal rifugio con le nostre frontali accese e dopo la consueta ricognizione da parte di ogni capocordata nei confronti dei propri gitanti, ci incamminiamo verso il fronte del ghiacciaio. Ormai è giorno, le cordate sono pronte e con l’entusiasmo al massimo, affrontiamo questi 1000m che ci separano dalla vetta. Un ghiacciaio in ottime condizioni con una traccia ben evidente che attraversa il tratto crepacciato, passa sotto i seracchi e affronta il “muro” di ghiaccio con una evidente crepa su una pendenza di 40° per circa 10m. Poi affrontiamo gli ultimi ripidi pendii fino alla vetta in compagnia (non gradita) del vento freddo che porta la temperatura a 12° sotto zero.
Tra la gioia di tutti, abbracci e strette di mano, godiamo della meta raggiunta e soprattutto dello spettacolo che questa bella montagna ci offre : tutti i 4000 del Gruppo del Monte Rosa, del Vallese ed inaspettatamente la pianura fino ad intravvedere le Grigne.
Ringrazio gli accompagnatori presenti (Carlo Corti, Marcello Bassi, Stefano Sesana) che hanno contribuito alla realizzazione di questa gita e soprattutto a coronare il sogno di ogni gitante. Per qualcuno il primo 4000, per qualcun altro una bella e personale ripetizione su questa vetta e, sono convinto, per tutti insieme una magnifica ed indimenticabile gita con il C.A.O.
Le cordate : Bassi Marcello-Betti Elisa; Giusti Silla-Walker David; Sesana Stefano-Molteni Giancarlo-Molteni Filippo; Corti Carlo-Mascetti Mauro-Cavalleri Silvio- Signoriello Antonio-Melli Maurizio-Sangalli Fabio.
La vera impresa è stata un’altra … ma andiamo con ordine.
Come da programma per il week end del 21/22 luglio era prevista l’ascensione al Bernina 4049m, un’ascensione che richiedeva capacità tecniche di alpinismo e necessita di ottime condizioni atmosferiche. Un cielo terso avrebbe dovuto garantirci la salita al Rifugio Marco e Rosa (dalla Capanna Diavolezza 6 ore) ed il successo alla salita del Bernina (1,5/2 ore), un percorso impegnativo molto vario e tecnico su ghiaccio e roccia.
Giovedì 20 luglio, ci troviamo in sede io e Carlo Corti (capo gita), mentre Marcello Bassi (l’altro capo gita), pur essendo sul lavoro, ci ha suggerito degli itinerari da valutare. Consultiamo per l’ennesima volta i vari siti meteo che ci riconfermano la previsione di maltempo in Engadina, soprattutto nella giornata del sabato con nevicate fino ai 2500m di quota. Purtroppo il bel tempo ci ha girato le spalle …
Cosa fare? Come gestire un gruppo di 15 persone (11 gitanti e 4 accompagnatori)? Quale alternativa proporre e soprattutto quale rifugio potrà ospitare da un giorno all’altro un gruppo così numeroso?
Un po’ scoraggiati ma ben intenzionati a trovare una valida alternativa, ci proponiamo di sentire i rifugi relativi alle ascensioni proposte fra noi, nella speranza che possano ospitare un così numeroso gruppo. Ci lasciamo dopo aver comunicato ai soci iscritti la probabilità che la gita CAO per questo week end andasse annullata definitivamente, pur sapendo che il meteo dava soleggiato sul versante Ovest.
Venerdì mattina Carlo mi informa che i rifugi contattati sono tutti pieni … ci rimane un’ultima speranza: il Vallese. Così cerco il recapito telefonico della Weissmieshutte e prendo subito contatti. Si, ma come? Come possono credermi ed accettare una prenotazione di 15 persone il venerdì mattina per il sabato successivo? Ho dei dubbi … comunque ci provo! Approfitto del mio Natel (cellulare svizzero), faccio parlare in svizzero-tedesco il mio collega di lavoro Cosimo (ha vissuto più di 20 anni a Zurigo) ed a nome mio prenota per il C.A.O. di Como. E’ fatta! La gita è garantita! Tenteremo la bella montagna della Weissmies .
Sinceramente questa è stata la prima impresa, la più incerta … perché sulla riuscita della seconda, l’ascensione alla vetta, non avevo dubbi conoscendo il gruppo e fidandomi delle previsioni.
E così via a mandare sms : “Prenotato alla Weissmieshutte 1/2 pensione 59 CHF – salita alla Weissmies 4026m – Ritrovo sabato 21 luglio ore 10,00 per organizzare auto – Mi confermi la tua presenza? Grazie.”
. . . e così inoltra, inoltra e inoltra fino ad avere una bella adesione di 13 soci.
Sabato 21 : Saas Grund, prendiamo la funivia fino a quota 2400m ed in circa mezz’ora raggiungiamo il rifugio con un cielo alquanto variabile che ci nasconde la vetta. Perplessità ... !?
Domenica 22 : Sveglia alle ore 3,30, il cielo si presenta con un meraviglioso manto stellato, l’entusiasmo sale tra noi. Dopo colazione (si mangia perché bisogna mangiare), ci troviamo fuori dal rifugio con le nostre frontali accese e dopo la consueta ricognizione da parte di ogni capocordata nei confronti dei propri gitanti, ci incamminiamo verso il fronte del ghiacciaio. Ormai è giorno, le cordate sono pronte e con l’entusiasmo al massimo, affrontiamo questi 1000m che ci separano dalla vetta. Un ghiacciaio in ottime condizioni con una traccia ben evidente che attraversa il tratto crepacciato, passa sotto i seracchi e affronta il “muro” di ghiaccio con una evidente crepa su una pendenza di 40° per circa 10m. Poi affrontiamo gli ultimi ripidi pendii fino alla vetta in compagnia (non gradita) del vento freddo che porta la temperatura a 12° sotto zero.
Tra la gioia di tutti, abbracci e strette di mano, godiamo della meta raggiunta e soprattutto dello spettacolo che questa bella montagna ci offre : tutti i 4000 del Gruppo del Monte Rosa, del Vallese ed inaspettatamente la pianura fino ad intravvedere le Grigne.
Ringrazio gli accompagnatori presenti (Carlo Corti, Marcello Bassi, Stefano Sesana) che hanno contribuito alla realizzazione di questa gita e soprattutto a coronare il sogno di ogni gitante. Per qualcuno il primo 4000, per qualcun altro una bella e personale ripetizione su questa vetta e, sono convinto, per tutti insieme una magnifica ed indimenticabile gita con il C.A.O.
Le cordate : Bassi Marcello-Betti Elisa; Giusti Silla-Walker David; Sesana Stefano-Molteni Giancarlo-Molteni Filippo; Corti Carlo-Mascetti Mauro-Cavalleri Silvio- Signoriello Antonio-Melli Maurizio-Sangalli Fabio.
Antonio
Passaggio impegnativo
Verso la vetta
Ultimo sforzo
Il CAO in vetta
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