domenica 20 giugno 2010

Monte Cevedale (3769 m)

Alpinistica (nelle intenzioni) in Alta Valfurva

Non me lo spiego … Ho un senso distorto del tempo, o è trascorso veramente così poco tempo dall’ ultima volta che ho trascorso un fine settimana in Montagna con il CAO ?
Ricordo l’ ultima salita Alpinistica fatta, come se non fosse scorso quasi un’ anno, eppure, siamo già a Giugno 2010 e con questa, Prima salita, si sono schiuse le porte di fronte ad una Nuova Stagione e sono già qui, appena arrivato, ma pronto, a raccontarne i fatti.
19 e 20 Giugno: dal Rif. Branca, salita al Monte Vioz, traversata al Monte Cevedale, prima gita, nuovi stimoli, nuovo desiderio di mettersi in gioco, senza pensare di imporsi, con la Montagna; previsioni Pessime.
Come dicevo su, nuovo anno, nuova ciclo, persone nuove, stimoli attuali, tante cose nuove tranne una, la Montagna che si è fatta vedere come sempre, con la sua personalità, con le sue stizze, presentandosi con il colpo di coda di una stagione, l’ inverno, che quest’anno sembra non volerci abbandonare e che ha iniziato da qui ad ostacolarci.
Questa volta ho ben poco da scrivere, poiché non c’è nessun Resoconto Alpinistico, nessuna cronaca a raccontare di questa Ascensione, posso però raccontarvi dell’ ottimo clima tra i componenti il gruppo gita, dello squisito trattamento ricevuto al rifugio, comunque, un qualcosa che la ha resa piacevole, nonostante l’ ombra presente e indissolta del cattivo tempo.
Dal punto di vista alpinistico si è risolto ben poco, non più di una bella traversata ad un’ altro Rifugio, il Pizzini, attraverso il sentiero glaciologico, coperto dalla Neve, Neve che è caduta, come previsto, quasi Incessantemente, tra le giornate di Sabato e Domenica e che ci ha costretti alla decisione ultima di rinunciare alla Cima, ma di portare a termine almeno, con un’ onorevole ripiego, sul percorso sopra citato, la giornata di Domenica, ormai data per persa.
P.S. Esprimo il mio parere dicendo che, se non altro ci abbiamo provato, senza farci inpensierire dalle malevole previsioni e condizioni meteorologiche, non fare una prova sarebbe stato peggio, è andata così, abbiamo fiducia vada meglio la prossima volta, anche questo fa parte dell’ Amare la Montagna, dell’ andare in Montagna.
Voi cosa ne dite ?!

Marcello



Coro CAO a Sagno

Seminario della Corale in Bisbino

La corale ospite in Sagno (TI) per un seminario di due giorni al termine della stagione corista 2009/2010, in preparazione della prossima stagione 2010/2011.

I coristi in passeggiata presso la Croce dell'Uomo:


I coristi impegnati nell'apprendimento di nuove canzoni, guidati dal Maestro Pasquale D'Amico:



domenica 13 giugno 2010

Rifugio Zamboni Zappa

Escursione in Val Anzasca, ai piedi del Rosa

Questa volta Giove Pluvio ha deciso di non essere benigno con noi: forse per testare la nostra tenacia, ci accoglie a Pecetto con una bella pioggia.
Ma noi non ci facciamo spaventare e così la marcia ha inizio. Oltre alle solite due compagini (giro corto e lungo), la gita al rifugio Zamboni Zappa vede la partecipazione anche di un gruppo “aviotrasportato” che sfrutta la seggiovia e in poco tempo raggiunge il rifugio. Anche i marciatori non impiegano molto ad attraversare i boschi di larici e a raggiungere il Rifugio Saronno, prima (dove non si fa nemmeno una sosta per un amaretto), ed il belvedere, subito dopo. Proseguendo la marcia raggiungiamo il rifugio Zamboni Zappa dove alcuni si fermano per l’incombente appuntamento con la polenta. Chi prosegue verso il Lago delle Locce ha la fortuna di fare un incontro ravvicinato con alcune marmotte ed un piccolo ungulato. Un po’ di neve residua complica il normale svolgimento della camminata e, così, ogni laghetto rimane “effimero”: non riusciamo a vederne neanche uno. L’amico Giove (Pluvio per i più intimi) tiene alla compattezza del gruppo e con un acquazzone si assicura che tutti stiano uniti (e pigiati all’interno del rifugio). Inoltre la pioggia agevola le operazioni di rientro e, quando viene dato l’ordine di rientrare al pullman...ormai siamo già tutti al campo base. Il viaggio di ritorno è rapido ed indolore anche se, in discesa, i numerosi tornanti a precipizio sulla valle ci fanno capire l’importanza di avere ...un autista che non soffre di vertigini.


Alessio Mazzocchi