domenica 13 maggio 2012

Odro

Escursione in Val Verzasca

In un'epoca in cui il progresso” corre sempre più veloce, è facilissimo dimenticare il passato, da dove veniamo. Ormai anche “ieri” è un passato remoto e bisogna correre per ingoiare l'oggi che domani avremo già messo da parte.
Per fortuna esistono ancora dei sognatori che cocciutamente si impegnano perché le testimonianze del passato non muoiano e restino vive per regalarci tanti motivi di riflessione e soprattutto di confronto con la caotica e talvolta disumana esistenza odierna, coi suoi ritmi quasi impazziti.
Oggi, Domenica 14 Maggio, il CAO ci ha portati sul Sentiero Etnografico di Odro, in Val Verzasca-Svizzera. E' stata un'immersione in un passato nemmeno troppo lontano (tre/quattro generazioni fa), attraverso gli ambienti di montagna dove i pastori combattevano quotidianamente una lotta spesso dura per la sopravvivenza delle loro famiglie.
Durante la salita il gestore di un piccolo ed accogliente agriturismo, pieno di passione per la vita dei montanari, ci ha illustrato come si viveva da quelle parti fino a qualche decennio fa. Ricordo la sua frase “qui tutto era fame e miseria”. Mi apparivano quasi stonati i miei pensieri sulla bellezza del posto e l'aspetto delizioso delle baite, alcune delle quali ristrutturate e tenute in ordine con vera cura svizzera. Chi viveva qui come pastore aveva ben altri pensieri: giorno per giorno poter nutrire gli animali (prima) e la famiglia (dopo). Così è stata anche una piacevole gita culturale che ha regalato a tanti di noi riflessioni positive da riportare a casa. Dopo le previsioni meteo che ci assicuravano un tempo non troppo bello, la gita si è invece svolta all'asciutto. La salita non troppo in pendenza ma continua, ci ha fatto guadagnare quota in tempi abbastanza rapidi fino all'agriturismo. Un gioiello. Un posto incantevole. I gestori si sono subito prodigati con gentilezza per ritemprarci con formaggini, tè, dolcetti, sidro. Attorno era tutto idilliaco, con caprette molto socievoli che si lasciavano avvicinare e una gallina curiosa che girava tranquilla fra le nostre gambe.
Qui finiva il giro corto, mentre i più volonterosi salivano fino ad un gruppo di baite dove abbiamo trovato un po' di nebbia e fresco. Ma eravamo affamati e l'unico pensiero era il cibo. Comunque anche questo piccolo nucleo di costruzioni in pietra “a secco” si è rivelato un luogo affascinante e bellissimo. Valeva veramente la pena salire per 1200 metri di dislivello per giungere fin qui. Ed è stato bello notare la soddisfazione dei gitanti. Un bel giorno per il CAO che ancora una volta ha offerto ai soci una giornata piacevole ed appagante.
Durante la discesa altre baite e colossali e secolari castagni, anch'essi a ricordarci l'economia passata di questi luoghi; infatti anche la raccolta delle castagne impegnava i pastori e boscaioli di quelle parti. Come dire che ogni opportunità di sussistenza offerta dalla natura veniva scrupolosamente sfruttata.
Che dire infine? Quando si possono vivere giornate simili, di quelle che rappresentano non solo una camminata ma anche emozioni e ricordi bisogna essere solo grati per esserci stati.
Continuiamo così. Continuiamo a ritrovarci in queste gite tenendo così ben viva la nostra associazione.
Per noi e per quelli che verranno.


Adriano 










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