domenica 15 luglio 2012

Piz Grevasalvas

Escursione in Engadina


Il bilancio della gita di oggi si è presentato da subito altalenante: con nuovi volti che partecipano alla gita, e nuovi volti che invece non partecipano (a causa di sveglia poco rumorosa) lasciando a piedi assidui frequentatori delle gite; ma grazie alle gambe ben allenate, nessun ritardo ed alle 6 in punto il pullman è partito.
Arrivati a Plaun da Lej il tempo non è dei migliori: nuvole grigie, vento ed una temperatura “frizzante” (anche se vicino allo 0 l'acqua ghiaccia, e non frizza).
Fiducioso come sempre, il gruppo escursionistico CAO parte e tutti insieme arriviamo al Laj Nair; al lago le condizioni meteo in stile himalayano spingono molti gitanti a non raggiungere la vetta, non per questo rinunciando ad una piacevole camminata.
Uno sparuto gruppo di ardimentosi parte alla volta della vetta ed il coraggio viene ricompensato: dopo aver sopportato vento e freddo, giunti in vetta il tempo sembra migliorare; ed approfittiamo della vicinanza al cielo per squarciare con i nostri bastoni da cammino la coltre di nuvole, che in un attimo cede il posto ad un cielo sereno e ad un panorama ineguagliabile.
Il perfetto sincronismo, con cui gli accompagnatori gestiscono il gruppo, consente l'incontro di due dei gruppi di gitanti nell'abitato di Grevasalvas, da dove si scende insieme a ritornare al Plaun da Lej, dove il terzo gruppo si stava già godendo il sole ed il fresco in riva al lago.
Il viaggio di ritorno è movimentato da un piccolo inconveniente (che ora sappiamo non avere avuto conseguenze) che però viene gestito al meglio grazie alla perfetta cooperazione di tutto l'equipaggio del torpedone: dall'autista, agli accompagnatori, ad ogni singolo partecipante alla gita; ognuno ha fornito un prezioso contributo: operando in maniera attiva, o stando in disparte senza intralciare le operazioni.
L'ultima parte di viaggio per il sottoscritto è stata alquanto pesante, a causa di un fastidioso bruciore: mi accorgo infatti di aver preso molto sole da dietro, cosa che mi ha praticamente cotto i polpacci (sembrano 2 stinchi di maiale arrosto) e reso il “coppino” simile ad un collare di cuoio...ma la dinamica dell'insolazione e le sue conseguenze sembrano divertire i compagni di viaggio (forse mi è sfuggito qualche doppio senso) e quindi sopporto stoicamente il dolore, felice di far ridere gli altri del pullman.

Per ora è tutto; ci vediamo alla prossima e...... BUONE VACANZE


Alessio



 




 

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