domenica 1 marzo 2015

Rifugio Maria Luisa

Ciaspolata in Val Formazza

La giornata alla partenza si scioglie in un tempo mediocre; i caoisti del week-end sono però certi di non
arrendersi al tempo meteo. In un paio d’ore in auto raggiungiamo… per portarci in frazione Valtoggia; iniziamo la salita in bella fila con le ciaspole ai piedi. Sulle nostre giacche un lieve picchiettio di morbidi quanto asciutti fiocchi di neve ci accompagneranno lungo tutto il percorso. Non è per niente freddo: il termometro affisso alla parete di un Hotel rileva un meno uno, infatti !
Dopo circa due ore di buona e non faticosa “ciaspolata” - con visioni sublimi dall’alto di case, qualche chiesa, e solo netti contorni delle pietre scure che segnano qualche stalla - giungiamo all’accogliente rifugio Maria Luisa, gestito dal Cai di Busto Arsizio. Poco prima oltrepassiamo una grande diga: un bacino artificiale di enorme portata. Dopo aver tolto gli scarponi davanti al bel tepore d’una stufa posta all’entrata, ci sediamo ai tavoli per un “rifocillarci“ (rende molto più l’idea per significare un buon caldo pasto). Qualcuno dei più anziani ricorda l’interno del rifugio 20 anni fa, con strutture piuttosto vecchie: ora è stato in parte rifatto; le camere sono a 4 o più letti, ed i bagni rinnovati e dotati persino di bidet. Marcello, il capogita, con altri si avventurano già nel pomeriggio, poco più in alto per vedere il territorio e prepararsi all’uscita della mattina successiva.
La sera trascorre in lieta compagnia: io vorrei approciare un canto per sentirci più “in“ e per ciò che ci accomuna, ma debbo rinunciare: i più sono seduti ai tavoli e ciò disturberebbe.
Esco all’aperto: nitide e brillanti stelle mi accolgono ed accendono fantasticamente la “coltre“ buia della notte. Mi fa presagire una giornata serena quella successiva. Le camere sono scelte con dovizia di “interrogatorio”: più d’uno s’informa se il vicino di letto potrebbe dormire rumorosamente nella notte: ma alla fine è la compagnia di Morfeo che ci “coccolerà’” per l’intera notte. Il mattino non è quel bel sereno voluto: la calda colazione ci mette un buon umore .
Teniamo in serbo però qualche grande speranza di vedere il sole irraggiare le montagne che già si stagliano davanti. Il tempo di mettere le ciaspole ed iniziare il percorso: ampi squarci di luce solare cominciano ad abbondare man mano che camminiamo in lieve pendio. Non sappiamo a cosa sia dovuto: il Franco Villa compie un bel “capitombolo“ sulla soffice neve, e non senza commenti da parte nostra !
Proseguiamo: alcuni ci lasciano per compiere il percorso più lungo, io seguo l’altra via: siamo ai bordi del lago: Adriano che apre la fila e ci dà consigli su come tenere le distanze ciascuno; i raggi del sole potrebbero diminuire lo spessore del ghiaccio. Io sono felicissima: una neve da sogno e un ottimo esercizio fisico !
Ritorniamo oltre il parapetto della strada, lo scavalchiamo poco distanti dalla diga e ritorniamo al Rifugio: un lauto pranzetto ci attende. Notiamo sci-alpinisti che sono giunti qui dal Passo di S. Giacomo .
Noto che alla pareti molte persone hanno lasciato un loro scritto, una maglietta con una dedica, qualcosa che faccia ricordare il loro passaggio al Rifugio M. Luisa. Il nostro Fiorenzo ha ereditato molto dal suo “predecessore” Ornello: siamo contenti per la sua docile disponibilità .
Gli ultimi raggi del sole riflettono il nostro entusiasmo mentre scendiamo a valle : un’altra bella giornata all’insegna della salute fisica e della buona compagnia. 

Ivana

 

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