La
giornata alla partenza si scioglie
in un tempo mediocre; i caoisti
del week-end sono però certi di non
arrendersi al tempo
meteo. In un paio d’ore in auto raggiungiamo… per portarci in
frazione Valtoggia; iniziamo la salita in bella fila con le ciaspole
ai piedi. Sulle nostre giacche un lieve picchiettio di morbidi
quanto asciutti fiocchi di neve ci accompagneranno lungo tutto il
percorso. Non è per niente freddo: il termometro affisso
alla parete di un Hotel rileva un meno uno, infatti !
Dopo circa due ore
di buona e non faticosa “ciaspolata” - con visioni sublimi
dall’alto di case, qualche chiesa, e solo netti contorni delle
pietre scure che segnano qualche stalla - giungiamo all’accogliente
rifugio Maria Luisa, gestito
dal Cai di Busto Arsizio. Poco prima oltrepassiamo una grande diga: un bacino artificiale di enorme portata. Dopo aver tolto gli
scarponi davanti al bel tepore d’una stufa posta all’entrata,
ci sediamo ai tavoli per un “rifocillarci“ (rende molto più
l’idea per significare un buon caldo pasto). Qualcuno dei più
anziani ricorda l’interno del rifugio 20 anni fa, con strutture
piuttosto vecchie: ora è stato in parte rifatto; le camere sono a 4
o più letti, ed i bagni rinnovati e dotati persino di bidet.
Marcello, il capogita, con altri si avventurano già nel pomeriggio,
poco più in alto per vedere il territorio e prepararsi all’uscita
della mattina successiva.
La sera trascorre in
lieta compagnia: io vorrei approciare un canto per sentirci più
“in“ e per ciò che ci accomuna, ma debbo rinunciare: i più
sono seduti ai tavoli e ciò disturberebbe.
Esco all’aperto:
nitide e brillanti stelle mi accolgono ed accendono fantasticamente
la “coltre“ buia della notte. Mi fa presagire una giornata
serena quella successiva. Le camere sono scelte con dovizia di
“interrogatorio”: più d’uno s’informa se il vicino di
letto potrebbe dormire rumorosamente nella notte: ma alla fine è
la compagnia di Morfeo che ci “coccolerà’” per l’intera
notte. Il mattino non è quel bel sereno voluto: la calda
colazione ci mette un buon umore .
Teniamo in serbo
però qualche grande speranza di vedere il sole irraggiare le
montagne che già si stagliano davanti. Il tempo di mettere le
ciaspole ed iniziare il percorso: ampi squarci di luce solare
cominciano ad abbondare man mano che camminiamo in lieve pendio.
Non sappiamo a cosa sia dovuto: il Franco Villa compie un bel
“capitombolo“ sulla soffice neve, e non senza commenti da parte
nostra !
Proseguiamo:
alcuni ci lasciano per compiere il percorso più lungo, io seguo
l’altra via: siamo ai bordi del lago: Adriano che apre la fila e
ci dà consigli su come tenere le distanze ciascuno; i raggi del
sole potrebbero diminuire lo spessore del ghiaccio. Io sono
felicissima: una neve da sogno e un ottimo esercizio fisico !
Ritorniamo oltre
il parapetto della strada, lo scavalchiamo poco distanti dalla diga
e ritorniamo al Rifugio: un lauto pranzetto ci attende. Notiamo
sci-alpinisti che sono giunti qui dal Passo di S. Giacomo .
Noto che alla pareti molte persone hanno lasciato un loro scritto, una maglietta con
una dedica, qualcosa che faccia ricordare il loro passaggio al
Rifugio M. Luisa. Il nostro Fiorenzo ha ereditato molto dal suo
“predecessore” Ornello: siamo contenti per la sua docile
disponibilità .
Gli ultimi raggi
del sole riflettono il nostro entusiasmo mentre scendiamo a valle :
un’altra bella giornata all’insegna della salute fisica e della
buona compagnia.
Ivana
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